sabato 27 aprile 2024

Delusione del 26 Aprile in Torino di M.Panichi

Al Valentino il “Viale Medaglie d’oro” corre parallelo al Corso Massimo D’Azeglio partendo dal piazzale Duca d’Aosta in direzione Corso Vittorio Emanuele. Sul prato erboso che lo accompagna al lato sinistro sono stati posti: un monumento commemorativo dei paracadutisti militari morti nel corso di questi ultimi anni anche nelle varie missioni di pace all’estero (ancora ben conservato) ed alcuni cippi scolpiti con i nomi di eroi torinesi e piemontesi decorati di medaglie d’oro al valor militare. Quei tre-quattro cubi di granito riportano incisi i nomi dei nostri “valorosi” che però non sono più leggibili perché la vernice dorata si è sbiadita col tempo. Ieri si è celebrata la giornata della Liberazione ma nessuno si è ricordato di rinnovare la memoria di tutte quelle “medaglie“ che hanno pagato con la vita i loro atti di valore. Se l’Amministrazione comunale non ha le risorse per la spicciola manutenzione perché non chiede ai “writers” di dedicarsi anche a ciò oltre che a dipingere i “murales”? Secondo me sarebbe per loro un’occasione favorevole per farsi riconoscere come veri “artisti di strada” e distinguersi dagli imbrattatori che scarabocchiano i muri e dai fanatici del calcio oltre che dagli sfaccendati “anarchici”.

domenica 11 febbraio 2024

Nerio Nesi è deceduto oggi all'età di 98 anni

E' con vivo dolore che apprendo della scomparsa dell'amico ed ex assistito ( sono stato il suo medico di famiglia per oltre 10 anni, sino al mio pensionamento)Insieme nella Fondazione Riccardo Lombardi e poi indegnamente candidato al suo posto con La Rosa nel Pugno alle Comunali di diversi anni fa. Ci legava la fede Juventina e per me è stato un grande riferimento umano, culturale,politico. Alla moglie e cara amica Patrizia Presbitero, collega Cardiologa di fama Internazionale vanno le mie più sincere condoglianze.

sabato 25 novembre 2023

SANITA' PUBBLICA E PRIVATA : ANTAGONISTI? DIBATTITO IL 15.12 ORE 17 A TORINO

I consumi sanitari privati hanno assunto un ruolo che non può essere considerato marginale, sia per l’entità delle risorse coinvolte sia per quello che essi rappresentano nei complessi processi di consumo di cittadini-utenti alla ricerca del soddisfacimento dei propri bisogni di salute. I tradizionali rapporti tra pubblico e privato in tutte le dimensioni di funzionamento dei sistemi sanitari dei Paesi avanzati hanno, così, subìto cambiamenti ormai strutturali, dovuti a un insieme variegato di fattori. Tra questi, un ruolo da non sottovalutare è quello giocato da una costante espansione delle opportunità di cura che rende, da una parte, impossibile il sostegno pubblico a tutto ciò che è potenzialmente utile per la salute e, dall’altra, diviene difficoltosa la costruzione di gerarchie condivise rispetto alla gestione dei diversi consumi (ciò che deve rientrare nel perimetro pubblico e ciò che ne può rimanere fuori). Il complesso intreccio tra pubblico e privato indebolisce la forza interpretativa dei consueti modelli di rappresentazione. Si tratta, sempre più, di sistemi «ibridi» nei quali un intenso combinarsi delle dimensioni pubblico e privato si accompagna a una progressiva contaminazione tra sistemi. Il Convegno organizzato dalla Associazione Piemonte Libertà, in collaborazione con il Movimento di Opinione Dumsedafe, Ecograffi e Gazzetta Torino, intende affrontare il tema del rapporto esistente ed in via di aggiornamento tra Sanità pubblica e privata. E’ possibile trovare una strada d collaborazione tra di esse non conflittuale, garantendo la qualità delle prestazioni? Ne discuteranno docenti Universitari come il prof.Matteo Bassetti e Giovanni Di Perri con l’Assessore al Welfare della Regione Lombardia Guido Bertolaso, il Presidente della Associazione Sanità privata del Piemonte Giancarlo Perla. Modera il segretario di PL Giorgio Diaferia. Le conclusioni saranno affidate a Piero Gola Presidente di Dumsedafe.

sabato 21 ottobre 2023

“Voglio una vita spericolata”...di Marzio Panichi

Aspiranti e cultori di “vite spericolate” sono tutti coloro che cavalcano le due ruote sulle nostre strade. Paiono cantare con Vasco. Rossi che l’adrenalina è un condimento essenziale della vita e si esaltano ad emulare le gesta di un altro V. Rossi, campione motociclista. Non bastavano le fragorose motociclette di grossa o piccola cilindrata, gli scooter a due, tre, quattro ruote, ci volevano anche le biciclette, elettriche o con la pedalata assistita e per il colmo della nostra sventura sono comparsi anche i monopattini ad infestare il traffico. Definire infestanti tutti i guidatori delle due ruote potrebbe sembrare penalizzante ma certo la maggior pare di loro ha dei comportamenti al limite delle regole del Codice della strada od addirittura inosservanti. Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti e non solo degli automobilisti come me che inorridisco quando vedo tutto quel che accade nelle strade torinesi e quando leggo le statistiche degli incidenti stradali in cui sono coinvolti dei veicoli a due ruote. E’ vero che le auto incrementano l’inquinamento dell’aria ma è anche vero che i velocipedi incrementano i pronto soccorso degli ospedali. Criteri di ecosostenibilità del traffico urbano hanno dato il via ad un grosso “business” di industrie costruttrici, gestori di affitti, appalti di ciclovie ecc. con grande lucro sulla pelle degli utenti delle due ruote che hanno pagato un grosso numero di morti, feriti ed invalidi. Prima di dare il via a quell’affare miliardario si sarebbero dovuto stabilire delle regole come quelle che stanno per arrivare, purtroppo solo ora, con il “decreto Salvini” approvato dal governo ma che deve ancora seguire l’iter parlamentare. Le restrizioni programmate salveranno molte vite e preverranno molti incidenti stradali ma perché si è lasciato così tanto spazio alla speculazione economica tutt’ora imperante? Il buon senso avrebbe suggerito che prima di mettere in circolazione milioni di monopattini si sarebbe dovuto prevedere l’aggiornamento del Codice stradale con l’obbligo di targhe, assicurazione, casco ecc. Che dire! Una buona parte di noi italiani canta con Vasco… “Voglio una vita spericolata… Voglio una vita come quelle dei film...Voglio una vita esagerata... Voglio una vita come Steve Mc Queen… Voglio una vita maleducata… Di quelle vite fatte, fatte così. Voglio una vita che se ne frega… Che se ne frega di tutto sì…” Di sicuro sulle strade non manca l’azzardo, la maleducazione ed il menefreghismo; personalmente non apprezzo il modello Mc Queen e preferisco stare con Toto Cotugno che cantava da Italiano vero… ”Buongiorno Italia col caffè ristretto… Le calze nuove nel primo cassetto… Con la bandiera in tintoria… E una Seicento giù di carrozzeria”...Altri continuino pure a “fregarsene di tutto”, ma poi tutti i nodi vengono al pettine...anzi all’ospedale!

domenica 6 agosto 2023

Le belle statuine: un pericolo pubblico su due ruote di Marzio Panichi

Il popolo dei monopattinisti è molto eterogeneo. Giovani e giovanissimi prevalentemente, di ambo i sessi, ma anche adulti e non solo ..anche persone avanti negli anni. Tutti quanti assumono posizioni erette per lo più in perfetto verticale rispetto alla pedana del velocipede, a piedi uniti anziche allineati uno davanti all’altro. Talvolta il piede posteriore ha il tallone sollevato, sempre però impettiti come tante statuine che esibiscono estrema disinvoltura nella guida. Il più delle volte spericolata con evoluzioni acrobatiche, incuranti non solo delle regole stradali ma anche del buon viver civile. Sfrecciano in controsenso, sui marciapiedi, sotto i portici, nelle zone pedonali, di giorno e di notte correndo gravi rischi personali ed esponendo anche gli astanti ad essere coinvolti in incidenti. Non c’è bisogno di allungare la lista degli esempi perché sono sotto gli occhi di tutti coloro che si trovano a circolare per strada. Quando è buio poi ho notato combriccole di ragazzini che fanno gare di abilità e di spericolatezza magari in coppia per accompagnare la fidanzatina aggrappata alla schiena del guidatore con i capelli al vento e gli abiti svolazzanti…che dire! Certo non brilla di prudenza quella famigliola fotografata che cavalca il monopattino, non so dove, senza la consapevolezza che basta una delle tante buche nell’asfalto per perdere l’equilibrio e, privi di casco, volare a terra picchiare malauguratamente la testa. Meglio che sia stata oscurato il volto di quel guidatore, forse il padre del ragazzino sul manubrio, perché se mi capitasse mai di riconoscerlo gli vorrei dire quanto è cretino, lui e la sua compagna forse la madre dell’inconscio bambino. Quando mi è capitato di vedere una mamma in bicicletta con due bambini piccoli collocati su due seggiolini, uno davanti ed uno di dietro, mi si sono rizzati i capelli in testa ma almeno indossavano il casco tutti e tre! Aver optato per una politica di “mobilità sostenibile” imperniata sulle due ruote è stata una scelta condivisibile? Mi interrogo perché la costruzione di piste ciclabili ha sconvolto la viabilità di molte strade torinesi con impegno di risorse non indifferente e “la città si spacca” (La Stampa 18 Luglio). Ma non solo, mi chiedo anche quanti sono stati gli incidenti, mortali e non, dei guidatori di veicoli a due ruote da quando si è verificato il boom dei monopattini e delle biciclette. Infine mi turba sapere che la produzione di quei benedetti veicoli è un business da alcuni miliardi di euro che finiscono nelle tasche di aziende straniere, prevalentemente cinesi ed americane. Considerata la mia età anagrafica io sulle due ruote non ci andrò mai e continuerò a spostarmi in auto, visto anche il costo sempre più alto sei mezzi pubblici (La Stampa 19 Luglio) sperando che una stretta legislativa sui velocipedi a due ruote arrivi presto.

Delusione del 26 Aprile in Torino di M.Panichi

Al Valentino il “Viale Medaglie d’oro” corre parallelo al Corso Massimo D’Azeglio partendo dal piazzale Duca d’Aosta in direzione Corso Vit...